Il perdono responsabile – Gherardo Colombo – 09/01 – Registrazione audio e foto
[…] Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Costituzione della Repubblica italiana, Art. 27
Con ogni evidenza, in Italia la detenzione in carcere non induce alla rieducazione del condannato e non ne favorisce la riconciliazione col mondo esterno.
La giustizia retributiva non si occupa della persone, nè del suo recupero, mira piuttosto a ponderare un debito da risanare in isolamento. Il male legalizzato finisce col nuocere profondamente a tutti: rei e vittime, detenuti e liberi cittadini.
Ma esiste un’alternativa: il perdono quale forte assunzione di responsabilità da entrambe le parti, strumento che garantisce il rispetto dell’individuo ed al tempo stesso promuove un assetto sociale positivo e “vivibile”.
Al fine di ricucire il legame spezzato tra singolo e collettività, nella covinzione che l’essere umano è degno perché è tale, non per quello che fa.
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